Astoi (Associazione Tour Operator Italiani) non ci sta. L’associazione prende posizione in merito all’articolo pubblicato il 5 gennaio dal Corriere della Sera, che con il titolo “Covid-19, focolaio alle Maldive: turisti italiani positivi, il virus ha violato il “corridoio sicuro” riaccende i riflettori sui corridoi attualmente aperti per effettuare viaggi in alcune destinazioni extraeuropee.
I dati
In una nota Astoi evidenzia come le sei destinazioni interessate – Aruba, Egitto (Sharm El Sheikh e Marsa Alam), Repubblica Dominicana, Mauritius, Maldive, Seychelles – hanno registrato cumulativamente l’arrivo di 26mila 606 turisti di cui 67 – ovvero lo 0,25%– risultati positivi. Per quanto riguarda in modo specifico le Maldive, registriamo 7mila 22 turisti di cui 42 – ovvero lo 0,60% – risultati positivi in loco prima del rientro in Italia”.
Travel Pass necessario
Astoi precisa come questi numeri facciano pensare ad una buona riuscita della sperimentazione e sottolineando che questi dati si riferiscono ai ‘veri corridoi turistici’, ossia ai viaggi effettuati attraverso operatori che rispettano tutte le norme contenute nei protocolli inseriti nell’ordinanza, mentre è importante sottolineare che, per l’assenza dei necessari controlli da parte delle autorità competenti – ad esempio il Travel Pass, ancora si assiste ad una importante quota di viaggiatori fai da te”.
Notizia inesatta
Ma c’è di più. Secondo Astoi entrando nello specifico di quanto pubblicato, l’articolo propone un mix di notizie evidentemente non verificate. In primis si fa riferimento all’isola di Alimathà ove è presente il solo resort di un noto operatore turistico che programma i corridoi seguendo i protocolli in base alla normativa, dicendo che vi sono alcuni italiani positivi in struttura (fonte della notizia Facebook). A seguire viene riportato il commento del titolare di GoMaldive che, da quanto risulta a seguito ad un approfondimento di Astoi, si riferiva ad una ospite di una Guest House ubicata in un’altra isola, che nulla ha a che vedere con la struttura di Alimathà. Peraltro, il titolare di GoMaldive afferma di non essere un tour operator, di non organizzare viaggi di fornire informazioni e di non intervenire sulle prenotazioni ‘fatte in autonomia’”.
I numeri ad Alimathà
Astoi segnala che l’isola di Alimathà ha ospitato 2mila 950 clienti, di cui solo 14 sono risultati positivi al virus (0,45%). “Ciò prova il pieno funzionamento del protocollo sui corridoi turistici . Lo scopo del protocollo era ridurre i rischi e, una volta verificata esistenza di contagi, adottare tutte le misure necessarie per bloccare il loro diffondersi. Ci sembra di poter affermare che entrambi gli obiettivi siano stati centrati. Chiaramente nessun Paese al mondo è totalmente indenne dalla variante Omicron ed anche in Italia assistiamo a turisti sottoposti ai necessari periodi di quarantena nei luoghi di vacanza. Astoi sostiene, dati alla mano, che non siano stati violati i corridoi turistici e sicuramente il taglio dell’articolo e il suo allarmismo non riflettono l’oggettività della situazione”.
