Un fondo voucher per poter guardare con maggiore serenità al futuro. La mancata o parziale ripartenza dei viaggi verso le destinazioni extra Ue sta compromettendo la riconversione dei buoni di viaggio rilasciati dai t.o.
duri della pandemia.
Chiusi per decreto
Siamo stati chiusi per decreto tuona Enrica Montanucci presidente Maavi in un recente intervento e lo Stato deve disporre come promesso degli strumenti finanziari per un fondo voucher, che altrimenti rischiano di diventare un enorme problema. Bisogna che mettano questi soldi sul tavolo e ci facciano ripatire, poi noi li ridaremo in 20 anni ma dobbiamo ripartire”.
Viaggi off limits
Un altro scoglio è la mancata ripartenza dei viaggi a lungo raggio, se non a singhiozzo e solo verso alcune destinazioni , ha limitato le opportunità dei clienti di riscattare i buoni rilasciati dai tour operator che stanno arrivando a scadenza.
“Purtroppo – precisa Alessandro Simonetti, general manager di World Explorer se non ci sono concrete possibilità di viaggiare al di fuori dell’Europa, i voucher emessi non possono essere riscattati. L’argomento è diventato urgentissimo e ci sono proposte interessanti avanzate dalle associazioni di categoria, che prevedono il prolungamento della durata dei voucher stessi.
La soluzione
Quella dei voucher è una spada di Damocle che pende sulla testa dei t.o. Il problema dei voucher, come confermato dal direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci che ha proposto di tramutare il debito nei confronti dei consumatori in prestito dello Stato con una scadenza a 10-15 anni”.
Chi non li ha emessi
C’è poi chi fin dall’inizio ha voluto limitare il rilascio dei voucher: è il caso di molti tour operator concentrati sul Mare Italia, come ad esempio Ota Viaggi. “Abbiamo preferito non emettere voucher e restituire alle agenzie e ai clienti quanto pagato per i viaggi non fruiti – commenta il direttore commerciale, Massimo Diana . Nel 2020 questa decisione ha comportato un volume di circa 7,2 milioni di euro versati per coprire i crediti derivanti dalle prenotazioni cancellate”.
Anche alcuni t.o. di nicchia attivi sul medio-lungo raggio, come ad esempio di Originaltour, hanno preferito “rimborsare subito i viaggiatori” come confermato dal general manager Loredana Arcangeli.
La discussione è comunque aperta e un provvedimento del Governo è atteso con la massima urgenza. Perchè “non c’è più tempo”.